- ven gen 02, 2015 2:17 pm
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ACQUARIO ALL’EUR RIPARTONO I LAVORI
L’Acquario sotto il laghetto dell’Eur si farà. E’ arrivata, dopo un lungo iter burocratico, l’ultima e definitiva tranche di finanziamento da parte delle banche, quell’iniezione di liquidi che permetterà di riprendere i lavori che avevano subito un brusco rallentamento. Otto milioni di euro che sommati ai precedenti porta a novanta milioni il costo complessivo dell’opera. Tutti soldi privati.
Ingegnere, ce l’avete fatta. Considerato che all’Eur tutti i cantieri sono fermi in molti pensavano al peggio.
Abbiamo avuto pazienza, rischiato con capitali privati e siamo stati capaci a resistere alle difficoltà, come pazienti e coraggiose sono state le imprese e le maestranze che ci hanno affiancato. Considerato che quest’opera è a carico interamente di privati coraggiosi e che non abbiamo ricevuto e non riceveremo nemmeno un euro di soldi pubblici, la fatica è stata doppia.
Ora dovreste aprire nel 2015. Ma le intenzioni iniziali erano di aprire molto prima.
Non avevamo previsto le enormi difficoltà economiche e finanziarie che hanno colpito l’Italia e l’Europa occidentale e la stretta creditizia che ha colpito gli istituti di credito. Il finanziamento ad un certo punto è stato interrotto e quando si verificano certe cose ripartire è sempre molto complesso. Questa congiuntura economica ha fermato molte opere in Italia, mentre a noi ci ha solo rallentato.
Ma serve questo Acquario a Roma?
Certo che serve. E’ un’opera che non costa niente allo Stato e non costa niente ai cittadini e che porterà posti di lavoro, tra indotto e diretti stimiamo che verranno assunte circa 400, per lo più giovani. Il flusso di visitatori aumenterà il pil cittadino e contribuirà ad aumentare il numero di turisti. Queste cifre, questi dati, non me li invento io, ma sono state stimate grazie a studi e ricerche condotte da realtà come la Luiss e i più autorevoli istituti di ricerca tra i quali quello del professor Mannheimer. Tutte le grandi capitali europee hanno questo tipo di attrazione, Roma colmerà così una mancanza.
Vi rimproverano di aver distrutto il verde pubblico
I giardini del laghetto torneranno più belli di prima, li riconsegneremo ai cittadini senza “superfetazioni”, ovvero senza quelle nature arboree che lo rendevano diverso dal progetto originario (progetto dell’architetto De Vico ndr). In questa operazione avremo l’assistenza di tutte le Sovrintendenze. Ci scusiamo con i cittadini, ma purtroppo non c’è cantiere che non porti qualche disagio. Bisogna capire che quella del cantiere è una situazione temporanea che terminata porta grandi benefici. E pensate che l’impatto ambientale di quest’opera è davvero minimo visto che non ci sarà nemmeno un metro cubo edificato esternamente.
Altro punto da chiarire: ma ci saranno solo pesci robot?
Assolutamente no. Ci saranno tantissimi pesci vivi, tutti nati in cattività. Oltre 5000 pesci per circa 100 specie, dagli squali alle meduse, passando per le razze, i barracuda fino ai pesci pagliaccio. Poi accanto all’acquario tradizionale, gestito dalla multinazionale brittannica Merlin, ci sarà la parte dell’Expo che sarà il centro della divulgazione scientifica e tecnologica. Qui ci saranno anche i pesci robot. E l’Expo sarà altrettanto affascinante e interessante. Non pensate ad una impostazione museale ma immaginate qualcosa di interattivo dove verranno utilizzate le tecnologie più avanzate grazie alle quali vi faremo vedere cosa accade negli abissi e come si lavora per mantenere inalterato un ecosistema delicato come il mare Mediterraneo. L’Acquario sarà in questo modo il centro di coordinamento e della divulgazione di tutte quelle realtà che lavorano nella ricerca tecnologica. Una cosa che oggi in Italia non c’è.
Che ruolo ha avuto la Merlin?
E’ un caso unico di capitale straniero che nonostante le brutte notizie che si dicevano su Roma ha creduto nel progetto, ha investito e continua a voler investire. Con la Merlin abbiamo invertito quella triste tendenza che ha visto fuggire capitali stranieri da Roma e dall’Italia.
Come avverranno le assunzioni?
Affideremo ad una agenzia regionale, che verrà affiancata da un comitato di valutazione, la selezione dei profili migliori. Per legge non siamo dovuti a fare nessuna selezione ma l’interesse degli investitori privati è quello di assumere personale capace e qualificato per rientrare dell’investimento. Dobbiamo tutelare anni di sacrifici e investimenti notevoli e non possiamo certo pensare di assumere il raccomandato di turno o l’amico dell’amico.
Uno sguardo al quartiere Eur: tra voi, la Nuvola e i due grattacieli accanto alla Nuvola che differenza ci sono?
Noi saremo i primi ad aprire e non abbiamo ricevuto soldi pubblici. Anche i due grattacieli sono un progetto a capitale privato e certamente si riprenderanno. La Nuvola è un progetto a capitale pubblico, oggi registra alcune difficoltà ma sono certo che anche questo si riprenderà. Ci vuole tempo, pazienza e uomini di buona volontà. A Roma ci sono.
Intervista di Edoardo Danese
L’Acquario sotto il laghetto dell’Eur si farà. E’ arrivata, dopo un lungo iter burocratico, l’ultima e definitiva tranche di finanziamento da parte delle banche, quell’iniezione di liquidi che permetterà di riprendere i lavori che avevano subito un brusco rallentamento. Otto milioni di euro che sommati ai precedenti porta a novanta milioni il costo complessivo dell’opera. Tutti soldi privati.
Ingegnere, ce l’avete fatta. Considerato che all’Eur tutti i cantieri sono fermi in molti pensavano al peggio.
Abbiamo avuto pazienza, rischiato con capitali privati e siamo stati capaci a resistere alle difficoltà, come pazienti e coraggiose sono state le imprese e le maestranze che ci hanno affiancato. Considerato che quest’opera è a carico interamente di privati coraggiosi e che non abbiamo ricevuto e non riceveremo nemmeno un euro di soldi pubblici, la fatica è stata doppia.
Ora dovreste aprire nel 2015. Ma le intenzioni iniziali erano di aprire molto prima.
Non avevamo previsto le enormi difficoltà economiche e finanziarie che hanno colpito l’Italia e l’Europa occidentale e la stretta creditizia che ha colpito gli istituti di credito. Il finanziamento ad un certo punto è stato interrotto e quando si verificano certe cose ripartire è sempre molto complesso. Questa congiuntura economica ha fermato molte opere in Italia, mentre a noi ci ha solo rallentato.
Ma serve questo Acquario a Roma?
Certo che serve. E’ un’opera che non costa niente allo Stato e non costa niente ai cittadini e che porterà posti di lavoro, tra indotto e diretti stimiamo che verranno assunte circa 400, per lo più giovani. Il flusso di visitatori aumenterà il pil cittadino e contribuirà ad aumentare il numero di turisti. Queste cifre, questi dati, non me li invento io, ma sono state stimate grazie a studi e ricerche condotte da realtà come la Luiss e i più autorevoli istituti di ricerca tra i quali quello del professor Mannheimer. Tutte le grandi capitali europee hanno questo tipo di attrazione, Roma colmerà così una mancanza.
Vi rimproverano di aver distrutto il verde pubblico
I giardini del laghetto torneranno più belli di prima, li riconsegneremo ai cittadini senza “superfetazioni”, ovvero senza quelle nature arboree che lo rendevano diverso dal progetto originario (progetto dell’architetto De Vico ndr). In questa operazione avremo l’assistenza di tutte le Sovrintendenze. Ci scusiamo con i cittadini, ma purtroppo non c’è cantiere che non porti qualche disagio. Bisogna capire che quella del cantiere è una situazione temporanea che terminata porta grandi benefici. E pensate che l’impatto ambientale di quest’opera è davvero minimo visto che non ci sarà nemmeno un metro cubo edificato esternamente.
Altro punto da chiarire: ma ci saranno solo pesci robot?
Assolutamente no. Ci saranno tantissimi pesci vivi, tutti nati in cattività. Oltre 5000 pesci per circa 100 specie, dagli squali alle meduse, passando per le razze, i barracuda fino ai pesci pagliaccio. Poi accanto all’acquario tradizionale, gestito dalla multinazionale brittannica Merlin, ci sarà la parte dell’Expo che sarà il centro della divulgazione scientifica e tecnologica. Qui ci saranno anche i pesci robot. E l’Expo sarà altrettanto affascinante e interessante. Non pensate ad una impostazione museale ma immaginate qualcosa di interattivo dove verranno utilizzate le tecnologie più avanzate grazie alle quali vi faremo vedere cosa accade negli abissi e come si lavora per mantenere inalterato un ecosistema delicato come il mare Mediterraneo. L’Acquario sarà in questo modo il centro di coordinamento e della divulgazione di tutte quelle realtà che lavorano nella ricerca tecnologica. Una cosa che oggi in Italia non c’è.
Che ruolo ha avuto la Merlin?
E’ un caso unico di capitale straniero che nonostante le brutte notizie che si dicevano su Roma ha creduto nel progetto, ha investito e continua a voler investire. Con la Merlin abbiamo invertito quella triste tendenza che ha visto fuggire capitali stranieri da Roma e dall’Italia.
Come avverranno le assunzioni?
Affideremo ad una agenzia regionale, che verrà affiancata da un comitato di valutazione, la selezione dei profili migliori. Per legge non siamo dovuti a fare nessuna selezione ma l’interesse degli investitori privati è quello di assumere personale capace e qualificato per rientrare dell’investimento. Dobbiamo tutelare anni di sacrifici e investimenti notevoli e non possiamo certo pensare di assumere il raccomandato di turno o l’amico dell’amico.
Uno sguardo al quartiere Eur: tra voi, la Nuvola e i due grattacieli accanto alla Nuvola che differenza ci sono?
Noi saremo i primi ad aprire e non abbiamo ricevuto soldi pubblici. Anche i due grattacieli sono un progetto a capitale privato e certamente si riprenderanno. La Nuvola è un progetto a capitale pubblico, oggi registra alcune difficoltà ma sono certo che anche questo si riprenderà. Ci vuole tempo, pazienza e uomini di buona volontà. A Roma ci sono.
Intervista di Edoardo Danese