- gio lug 23, 2015 11:13 pm
#328360
per quanto riguarda le norme stabilite dai costruttori la regola è ognuno si arrangi come gli pare.
Questo è sicuro, perché effettivamente ogni parco fa quello che vuole, ma questo è assolutamente relativo perché le norme vengono imposte da enti di certificazione.
Prendo come esempio il parco più serio d'Europa che è Europa Park. Scrivono categoricamente che le normative TUV vietano l'attrazione ai disabili, senza specificarne neanche il tipo. Da questo punto di vista Gardaland almeno si è sforzato di differenziare alcune tipologie di disabilità.
Ora, l'ente TUV opera anche in Italia e sicuramente avrà imposto queste restrizioni, mentre in America sono più flessibili.
La vera domanda è se sia corretto vietarle.
Esempio, si blocca un coaster sulla lift, lo devi evacuare. In ogni caso ci sono sempre le condizioni di sicurezza. Cioè non è che è alla Saw, "o esci in 10 minuti o muori".
Voglio dire se c'è un disabile che non può muovere le gambe ci vuole così tanto a prenderlo in braccio opportunamente imbracato.
Ovviamente no, ed infatti è il ragionamento molto easy ed estremamente funzionale che fanno negli USA.
Della serie, non c'è fretta, perché privare del divertimento una persona quando un problema si traduce in una soluzione risolvibile?
Metti 2-3 persone a completa assistenza del disabile ed il gioco è fatto. Che sia cieco o paralizzato, l'evacuazione è sempre possibile.
La questione dunque è: Quando il TUV o chi per loro capira che è il caso di rivedere alcune cosette?
A volte si ragiona sempre con il paraocchi, rimanendo ancorati a dei punti fermi giusti o sbagliati che siano, ma il cambiamento è un fatto positivo, e gli enti di certificazione da questo punto di vista sono molto restii. Si rasenta la psicosi proprio.
Qundi, niente colpa ai parchi.
Ripeto, l'unica cosa per la quale gli punto il dito è discriminare le persone che sembrano disabili ma non lo sono.