- lun apr 26, 2010 2:03 pm
#166749
Non ho mai approvato le politiche di Gardaland, ma da buon fan di parchi di divertimento ci sono andato (per quanto possibile) ad ogni novità per provarla (ebbene sì, sono andato anche per sequoia).
Mi sento solo in dovere di dire che qui qualcuno sta mentendo però non mi sembra il caso di sparare a zero su una delle due parti.
Il CM in questione può avere dubitato e in quanto
responsabile (se per caso fosse successo qualcosa al ragazzo la colpa sarebbe stata del CM e del parco) ha evitato che il ragazzo andasse sull'attrazione.
Ipotizziamo dunque che il CM abbia fermato il gruppo perché voleva evitare qualsiasi responsabilita
attenendosi alle regole del parco (che possiamo poi giudicare giuste o meno è un altro conto).
Se fosse stato così però, una volta visto il certificato (una sorta di liberatoria) avrebbe dovuto fare salire la persona, questa volta sempre per "proteggersi", aderendo quindi alle regole del parco.
Mi sembra chiaro quindi che il problema sia nel certificato (che esso esista o meno).
Io non credo che nessun CM in nessun parco (ovviamente ci potrebbero essere eccezioni, ma qui non le considero) che si vanti di essere numero uno o cose del genere, potrebbe mai vietare per puro "razzismo" ad una persona di salire su di un'attrazione.
Questa sarebbe una vera azione diffamante per il CM stesso e per il parco in questione.
Lascio da parte il dibattito sul fatto che sia giusto o meno vietare a ragazzi affetti dalla Sindrome di Down (di cui ricordo esistono vari tipi - ovviamente determinabili solo dopo un'accurata perizia medica - uno dei quali non presenta grossi danni al cervello, anzi a volte le persone da esso affette sono molto sensibili ed intelligenti a scapito di una vita breve) salire sulle attrazioni, qui però ci si trova deliberatamente di fronte a
1) un caso di tentativo di diffamazione del parco perché non si condivido le sue politiche sui guest (comunque consultabili - se non sbaglio - via internet prima di decidere di recarsi al parco stesso)
o
2) un caso di insabbiamento
Non so ovviamente quale sia dei due.
Vi lascio con un piccolo aneddoto e relativa domanda:
Due anni fa sono andato a Cedar Point. Ero in coda normalmente per un'attrazione (considerata adrenalinica) e mi hanno fatto saltare un turno per fare salire due ragazzini (immagino fratello e sorella) visibilmente affetti dalla suddetta sindrome. Ovviamente non mi sono sentito urtato dalla cosa (e se anche lo fossi stato non avrei voluto discutere) e li ho gentilmente lasciati passare.
Risulta chiaro come le politiche dei parchi siano differenti.
Ora vi chiedo: è più "razzista" cercare di proteggersi da eventuali inconvenienti e non fare salire persone considerate "malate" (quotando Kunzi andatelo a dire voi a Leolandia di controllare uno per uno i guest per essere sicuri che non siano malati di cuore) oppure farle passare prima mossi forse a compassione?
steelpeppe on kawasemi
