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Messaggio Da peppe2994
#301662 E' un argomento delicato. Molti parchi chiudono le proprie porte ai disabili oppure limitano fortemente la fruizione della maggior parte delle attrazioni. Ogni parco fornisce le motivazioni più svariate sul perché, a volte ci sono verità ed altre solo scuse.
C'è chi nega l'accesso per ipotetici pericoli sulla salute delle persone affette da sindrome di Down, chi dice che farli salire costituisce un problema per le evacuazioni di emergenza, chi invece teme le possibili reazioni durante l'attrazione e chi più generalmente vuole solo e soltanto pararsi il c**o per non avere problemi legali o semplicemente cattiva pubblicità sui media.

Oggi, questo tipo di atteggiamento non è tollerabile. Un paese civile garantisce eguaglianza in ogni campo e deve aiutare in ogni modo possibile chi sfortunatamente si ritrova diversamente abile. Nel settore parchi invece ognuno si inventa le proprie regole, rimettendo a volte la decisione al cast member di turno. Questo non va bene, anche i costruttori di attrazioni e le strutture ricreative devono adottare delle regole comuni e degli accorgimenti progettuali per garantire a tutti la fruizione in piena sicurezza in modo che tutti possano divertirsi senza discriminazioni.

A tal proposito mi ha fatto molto piacere leggere questa notizia:
Le disabilità e l’accessibilità dei parchi divertimento, sono temi molto attuali nel settore dei parchi di divertimento. Il lavoro degli esperti, avviato lo sorso mese di giugno a Minitalia Leolandia con esperienze monitorate scientificamente, si è arricchito di nuovi appuntamenti. Inoltre a Miragica, il parco pugliese, si sono svolte in ottobre due giornate di test sull’utilizzo delle attrazioni da parte di ospiti con disabilità fisiche.

Ad Orlando, in occasione di IAAPA Expo, si è tenuta in novembre una sessione del gruppo di lavoro internazionale che sta elaborando le norme tecniche di settore. Il progetto italiano è stato presentato ai responsabili della sicurezza dei parchi dei maggiori gruppi mondiali, tra i quali Disney, Merlin ed Universal. Si sono tenute riunioni tra progettisti, consulenti legali che rappresentano produttori di attrazioni, gestori di parchi di divertimento e famiglie di persone con esigenze speciali, ai quali si sono uniti esperti dei Vigili del Fuoco e dell’Istituto Superiore di Sanità. Il comitato scientifico, tecnico e quello legale che operano nel gruppo di lavoro sono composti da esperti di prim’ordine.

In Italia quali sono le difficoltà? Il punto centrale è quello del rispetto della “Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”, che introduce i concetti di “accomodamento ragionevole” delle strutture ed impianti ai fini della massima inclusione, e della “progettazione universale”, finalizzata alla più ampia fruibilità di beni e servizi. La Convenzione dispone infatti, all’art. 30 che “5. Al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreative, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a … (c) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a luoghi che ospitano attività sportive, ricreative e turistiche; (d) garantire che i minori con disabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con gli altri minori, alle attività ludiche, ricreative, agli svaghi ed allo sport, incluse le attività previste dal sistema scolastico; (e) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell’organizzazione di attività ricreative, turistiche, di tempo libero e sportive”.

Dunque quello di pervenire alla massima fruibilità delle attività ricreative costituisce un obbligo per gli Stati. L’Italia vi ottempera senza troppo entusiasmo, ma nel caso delle attrazioni per parchi di divertimento il vuoto è colmato dal senso di responsabilità del comparto, nel quale progettisti, costruttori e gestori si stanno rapportando al mondo delle diverse abilità con coraggio, ancorché limitati dalla legislazione italiana, nella quale il piano delle responsabilità è quanto mai scivoloso. Ovviamente i gestori e produttori non hanno alcun interesse nel limitare l’accessibilità delle attrazioni, tuttavia è a tutti evidente che non sia semplice prevedere che tutti gli ospiti, a prescindere da condizioni fisiche o psichiche, possano fruire di ogni tipo di attrazione.

Servono basi scientifiche, e le prime ricerche in questo campo sono proprio quelle realizzate in questi ultimi mesi nell’ambito del progetto “Una Giostra per Tutti”. Certamente la Convenzione ONU impone che eventuali divieti siano adeguatamente motivati, e scientificamente fondati. Su questo atteggiamento, quello di una prudenza aprioristica, sia pure comprensibile, di produttori e gestori, è cresciuta la consapevolezza da parte di tutti i soggetti coinvolti. Si è finalmente compreso che eventuali limitazioni nella fruizione delle singole attrazioni, disposte dai documenti tecnici dei produttori o dei gestori, vanno riesaminate alla luce di esperienze concrete, disposte solo dopo un’attenta valutazione dei rischi.

Il lavoro di coloro che, in genere su base volontaria, si stanno occupando della stesura delle norme sta dando ottimi risultati, perché nella progettazione di nuove attrazioni le imprese italiane stanno tenendo conto – forse con qualche ritardo, diranno alcuni, ma mostrando coraggio, senso di responsabilità ed impiegando risorse proprie – della massima fruibilità. In questa ricerca il gruppo di lavoro italiano registra il consenso dei grandi player internazionali del settore. Nel resto del mondo non c’è infatti un progetto come quello italiano, nè sono mai stati raccolti dati all’interno di un parco di divertimento, con metodo scientifico attraverso confronti tra le rilevazioni nei gruppi di persone diversamente abili rapportati a gruppi di controllo.

Proprio per questo, gli estensori delle norme internazionali in corso di elaborazione sono motivati ad inserire alcuni paragrafi sull’accessibilità delle attrazioni per persone con esigenze speciali. Il gruppo di lavoro elaborerà nei prossimi mesi le linee guida per la massima fruibilità delle attrazioni da parte di tutti i visitatori.

Ed ecco il video:


FONTE


Nella speranza che un giorno, il prima possibile ogni parco e struttura ad essi collegata adotti regole adeguate alla complessità del caso senza compromettere la sicurezza garantendo a tutti la possibilità di divertirsi.