- sab ago 30, 2008 3:44 pm
#128297
ci sono stato eccome! si andava tutte le volte in quel 'postaccio'
ecco qui un pezzo del racconto che ho scritto qualche mese fa che parla proprio di quel periodo,tra l'atro:
6.
Non ho ben chiaro da dove provenga questo mio patologico e infantile attaccamento alle montagne russe. Soffro perfino di fobia delle altezze.
Negli anni settanta i nostri genitori portavano me e le mie sorelle ai parchi divertimenti negli Stati Uniti. In tutti quei viaggi sono salito sì sugli ottovolanti ma mai con troppa convinzione. Erano i miei, e più precisamente mia madre, che pazza furiosa, non vedeva l'ora di salirci. Ricordo il Python a Bush Gardens, un corkscrew che a quei tempi era l'ultima evoluzione in materia. Morivo di paura solo all'idea di immaginarmi al suo interno. Ma ci sono salito. E diverse volte. Paura, vertigini e molto divertimento. Divertimento che però elaboravo dopo. Che digerivo solo quando vedevo gli altri scendere felici. Semplice masochismo.
Ma non si può chiedere molto carattere ad un bambino introverso e complicato come ero io a otto anni.
Il mitico wooden coaster Cyclone a Coney Island, dove noi turisti imitavamo di domenica i newyorchesi proletari salendo sulle già allora vecchie giostre e mangiando schifezze varie che noi bambini adoravamo. Questa montagna russa mi sembrava enorme, altissima e molto veloce. Da piccoli abbiamo propensione a ingrandire tutto. O a ridurlo, dipende dalle situazioni.
Mi piacevano molto quelle domeniche a Coney Island. E tutte le volte che si andava a New York pregavo i miei che ci portassero. Sempre mi hanno dato ascolto. In fondo erano loro che non vedevano l'ora di andarci.
Anche Space Mountain a Orlando, dove ricordo che la mamma, durante una corsa che abbiamo fatto insieme, si è messa a gridare che stava perdendo il passeggero, cioè io che sedevo sulle sue ginocchia. Ho sempre pensato che scherzasse ma anni dopo scoprì che qualcosa non andava e lei era davvero terrorizzata. Mi ha confessato che a un certo punto era sicura che io sarei schizzato via dal treno in quel buio pesto, che le protezioni in qualche modo avevano ceduto. Ecco perché non siamo mai più saliti su quell'attrazione. Forse anche per quello io non ho più pensato per anni alle montagne russe. Fino a tre anni fa...
e si parla di tutti gli anni del mondo fa, forse tu non eri nemmeno nato
figurati se ho le foto (ma non si sa mai, chiederò alla mamma se per caso c'è l'ha da qualche parte..)
Dr.Pest ha scritto:...e poi mi ricorda cloverfield![]()
...a parte le cazzate...ci sei stato ?? (hai percaso foto ?!:D)
ci sono stato eccome! si andava tutte le volte in quel 'postaccio'
ecco qui un pezzo del racconto che ho scritto qualche mese fa che parla proprio di quel periodo,tra l'atro:
6.
Non ho ben chiaro da dove provenga questo mio patologico e infantile attaccamento alle montagne russe. Soffro perfino di fobia delle altezze.
Negli anni settanta i nostri genitori portavano me e le mie sorelle ai parchi divertimenti negli Stati Uniti. In tutti quei viaggi sono salito sì sugli ottovolanti ma mai con troppa convinzione. Erano i miei, e più precisamente mia madre, che pazza furiosa, non vedeva l'ora di salirci. Ricordo il Python a Bush Gardens, un corkscrew che a quei tempi era l'ultima evoluzione in materia. Morivo di paura solo all'idea di immaginarmi al suo interno. Ma ci sono salito. E diverse volte. Paura, vertigini e molto divertimento. Divertimento che però elaboravo dopo. Che digerivo solo quando vedevo gli altri scendere felici. Semplice masochismo.
Ma non si può chiedere molto carattere ad un bambino introverso e complicato come ero io a otto anni.
Il mitico wooden coaster Cyclone a Coney Island, dove noi turisti imitavamo di domenica i newyorchesi proletari salendo sulle già allora vecchie giostre e mangiando schifezze varie che noi bambini adoravamo. Questa montagna russa mi sembrava enorme, altissima e molto veloce. Da piccoli abbiamo propensione a ingrandire tutto. O a ridurlo, dipende dalle situazioni.
Mi piacevano molto quelle domeniche a Coney Island. E tutte le volte che si andava a New York pregavo i miei che ci portassero. Sempre mi hanno dato ascolto. In fondo erano loro che non vedevano l'ora di andarci.
Anche Space Mountain a Orlando, dove ricordo che la mamma, durante una corsa che abbiamo fatto insieme, si è messa a gridare che stava perdendo il passeggero, cioè io che sedevo sulle sue ginocchia. Ho sempre pensato che scherzasse ma anni dopo scoprì che qualcosa non andava e lei era davvero terrorizzata. Mi ha confessato che a un certo punto era sicura che io sarei schizzato via dal treno in quel buio pesto, che le protezioni in qualche modo avevano ceduto. Ecco perché non siamo mai più saliti su quell'attrazione. Forse anche per quello io non ho più pensato per anni alle montagne russe. Fino a tre anni fa...
e si parla di tutti gli anni del mondo fa, forse tu non eri nemmeno nato
figurati se ho le foto (ma non si sa mai, chiederò alla mamma se per caso c'è l'ha da qualche parte..)