- mer feb 21, 2007 12:39 pm
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preso da "il tempo"
Si pagherà 22 euro per una giornata tra giostre e spettacoli
Il Luneur fa concorrenza a Gardaland Al via il nuovo parco dei divertimenti
di DARIO MARTINI GARDALAND e Mirabilandia avranno un concorrente in più. Lo storico Lunapark capitolino, il Luneur, dopo 50 anni di carriera ha deciso di compiere una svolta storica: dal 3 marzo si trasformerà in un mondo magico per bambini, terra incontaminata di divertimento. I lavori sono già iniziati. Il progetto è stato presentato ieri dalla «Sant’Eleonora 1924», società esperta nella gestione di luoghi di divertimento. Il Luneur è il più antico lunapark d’Italia. Quella che aprirà il 3 marzo sarà una struttura completamente nuova. Le attrazioni principali, le giostre mozzafiato, resteranno ma saranno affiancate da nuovi spazi destinati allo svago dei bambini. «È proprio alle famiglie e ai loro piccoli che sarà rivolto il nuovo parco divertimenti» ha spiegato Achille Zavatta, amministratore delegato di «Sant’Eleonora», società responsabile del progetto. Il rinnovamento prevede un biglietto d’ingresso uguale per tutti: 22 euro lo standard, 16 il ridotto. Prezzi speciali saranno previsti per le comitive e le scolaresche. Apriranno centri di ristoro, ma anche spazi dedicati esclusivamente agli spettacoli, che varieranno dalle rappresentazioni teatrali per stimolare la fantasia dei bambini, alle acrobazie circensi. Apriranno anche delle mostre permanenti. Verrà costruito un museo d’arte navale, dove sarà possibile rivivere i viaggi di Colombo o Vespucci, ma anche scoprire le imbarcazioni con cui romani e fenici solcavano il Mediterraneo. Ma ci sarà anche la mostra dei fossili e dei minerali, o quella alla scoperta dei dinosauri. I 22 ingressi del Lunapark scompariranno. L’entrata principale sarà unica, su via dell’Industria. Le due secondarie sono previste su via del Lavoro e via Tre Fontane. I lavori all’interno del parco stanno fervendo proprio in questi giorni. Il nuovo Luneur vivrà un periodo di prova fino a dicembre, quando Eur spa, proprietaria del terreno, deciderà se continuare quello che Zavatta definisce «un esperimento che speriamo i romani accolgano con gioia, per far sì che diventi una delle realtà più importanti d’Italia in questo settore».
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