- gio mag 12, 2016 11:28 pm
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Consiglio di evitare la lettura a chi non era interessato alla questione in quanto il post potrebbe risultare eccessivamente noioso.
E' fondamentale partire dal presupposto che ancora la tecnologia della realtà virtuale non è neanche sul mercato globale.
Siamo agli albori, il che significa che ci sono tante possibili strade aperte, che sono tuttavia accomunate da metodologie molto simili.
Il punto di partenza è uguale per tutti. C'è la necessità di conoscere in tempo reale tutto sugli spostamenti di un oggetto. E' stata una delle esigenze primordiali della moderna elettronica.
Un tale tipo di controllo si effettua tramite due sensori dalle dimensioni micrometriche costruiti in forma integrata.
-L'accelerometro misura istante per istante l'entità dell'accelerazione di un corpo e la sua direzione. Nello spazio 3D basta utilizzare un accelerometro a tre assi, per conoscere esattamente l'entità dell'accelerazione per ogni direzione. Con l'elaborazione matematica il passaggio da accelerazione a velocità è immediato.
-Il giroscopio misura istante per istante la velocità angolare di un corpo. Nello spazio 3D basta utilizzare un giroscopio a tre assi, per conoscere esattamente la velocità angolare per ognuno dei tre assi. Dalla velocità angolare si può risalire all'angolo di rotazione.
Quindi le direzioni si misurano con l'accelerometro, l'angolo di rotazione con il giroscopio.
Della serie, visto che si può perché non approfittarne, si utilizzano comunemente anche i magnetometri. Misurano i campi elettromagnetici presenti, ed in base alle variazioni registrate rispetto al Nord magnetico si può effettuare una ulteriore stima dell'angolo.
Questi tre sensori sono molto, molto economici. Tant'è che sono presenti su tutti gli smartphone di fascia alta. C'è come in ogni cosa un però. Un conto è dover misurare piccole accelerazioni e piccole variazioni per uso ludico (guidare la macchina nei giochi, evitare le buche del gioco Labirinth), tutt'altro conto misurare ampie variazioni. C'è anche un discorso legato ai consumi, all'affidabilità dei dispositivi e mille altre cose. Controllare un aereo richiede sensori qualitativamente migliori, più affidabili, più rapidi nei tempi di risposta. Quindi invece che un euro si andrà a scegliere il modello da 10 euro.
Per quanto riguarda i coaster il discorso è molto simile. Per la migliore esperienza possibile affidarsi ai sensori dello smartphone non è appropriato. Il rischio probabilmente più evidente è quello di ritrovarsi dei ritardi nella sincronizzazione movimento-immagini dovuto alla qualità base dei sensori ed ai limiti hardware del telefono. Quindi si lascia allo smartphone il solo compito leggerissimo di occuparsi della rotazione della testa, movimento che avviene con estrema lentezza rispetto ai movimenti del coaster, per cui gestibile tranquillamente.
Allora per la migliore esperienza possibile la scelta logica, la prima ad essere stata pensata, fu quella di posizionare dei buoni sensori sul vagone che elaborassero dei dati di qualità da trasmettere al telefono, in modo da ottenere la migliore sincronia possibile. Il compito dello smartphone rimane quindi caricare lo spazio 3D, muoverlo in funzione della testa, mentre gli altri movimenti da eseguire vengono forniti real time dai sensori sul vagone.
Il fatto che questa sia stata la prima proposta, non significa che sia di certo l'unica. Rimane tranquillamente possibile affidare tutto il lavoro allo smartphone nel caso in cui il coaster sia particolarmente privo di grinta. Prendiamo un family. Bassa velocità, niente inversioni strane e repentine, l'utilizzo del solo telefono può comunque garantire dei buoni risultati.
Se invece si vuole il top del top bisogna affidarsi a visori per la realtà virtuale nativi, che non richiedono lo smartphone. Esempio l'HTC Vive, quello che utilizzeranno a Thorpe Park. 800 euro, ma parliamo di 24 sensori integrati differenti che spaziano dai classici a quelli laser ed a ultrasuoni. Non richiedono lo smartphone, ma un hardware poderoso, ed ecco infatti che stanno trovando la loro prima applicazione non su di un coaster.
Non ci è dato sapere dove arriveremo esattamente in futuro. Logica vuole che si punti sulla massima resa dentro un parco. Però ci sono tanti problemi pratici da affrontare, primo fra tutti la durata delle batterie.
Io immagino un giorno, una linea di alimentazione dedicata che corre sui binari. Probabilmente avremo dei treni ricchi di controlli on board che osservati secondo la giusta prospettiva non avranno nulla di meno dei mezzi di trasporto terrestri su rotaia attuali.
Adesso è il periodo di passaggio. E' arrivata l'idea, la foga del momento, e tutti si sono chiesti con l'infrastruttura dei treni attuali quale fosse il metodo più rapido per implementate questa novità sui propri coaster. La risposta è ricaduta chiaramente sugli smartphone e relativo paio di occhiali corredato perché è un metodo easy, tanto per cavalcare l'onda e non restare indietro, ma le cose potrebbero cambiare. Thorpe Park con la novità di quest'anno sta dando l'imput nella giusta direzione.
RML invece ci proporrà l'audio, vediamo che si sono inventati