- sab set 14, 2013 5:49 pm
#295132
PARTE 1
Quest’anno come meta della vacanza estiva, dopo aver ipotizzato tantissimi luoghi diversi in tutto il mondo, abbiamo deciso di puntare sul sicuro e tornare negli Stati Uniti per la terza volta in tre anni dopo i due viaggi precedenti a est nel 2011 e a ovest nel 2012. Come al solito il viaggio si è rilevato all’altezza delle aspettative. La vacanza della durata di ben 27 giorni è iniziata in California per poi proseguire verso le fantastiche Hawaii e finendo a Chicago. Le tappe principali: San Francisco, Yosemite National Park (Oakhurst), Sequoia & Kings Canyon National Park (Visalia), Los Angeles (Anaheim), San Diego, Oahu (Honolulu), Kauai (Lihue), Maui (Wailea/Makena) e Chicago. Sono andato in viaggio con la famiglia composta da 4 persone, i miei genitori, io (17 anni) e mio fratello (13 anni).
Giovedì, 1 agosto 2013 - Roma > Charlotte > San Francisco
Arriviamo all’aeroporto di Roma Fiumicino dopo aver fatto colazione poco dopo le 8 del mattino per prendere il volo US Airways 721 per Charlotte delle 11:05. Dopo aver lasciato la macchina prendiamo la navetta che porta al Terminal 5 dell’aeroporto dedicato alle compagnie Americane e Israeliane, il terminal sembra piccolino e le norme di sicurezza sono molto più alte rispetto agli altri. Facciamo una prima coda per il controllo dei passaporti e qualche domanda (motivi del viaggio, soldi con se… solitamente vengono fatte dalla dogana direttamente negli USA) e proseguiamo per fare il check-in. Qui la coda per i banchi di US Airways è interminabile, riusciamo a uscire dopo più di un’ora e mezza quindi consiglio di fare il check-in online e poi consegnare solo i bagagli sul posto. Manca meno di un’ora al volo quindi corsa verso i controlli di sicurezza che fortunatamente non portano via molto tempo e subito dopo ci aspetta un altro autobus che porta in un’altra aerea del terminal dove ci imbarchiamo sull’aereo. Il volo parte addirittura con qualche minuto di anticipo, tutto perfetto se non per una turbolenza di media entità dopo l’Irlanda che ci fa sobbalzare per una decina di minuti. Mi permetto di elogiare questa compagnia che non si purtroppo contraddistingue per il buon nome, gli aerei A330-300 hanno interni nuovissimi finiti di rinnovare lo scorso anno con schermo personale nuovo e ampio che offre un’ottima disponibilità di film anche in italiano, musica e giochi. Il cibo è assolutamente nella norma, io non lo gradisco molto e preferisco comprare qualcosa in aeroporto prima dell’imbarco indipendentemente dalla compagnia. Unica pecca le hostess parecchio anziane e nessuna giovane (indubbiamente alcune passavano i 60) anche se abbastanza gentili e disponibili. Arriviamo a Charlotte in anticipo sotto una pioggia battente che ci costringe ad aspettare sulla pista circa mezz’ora perché era pericoloso a causa del forte vento far muovere i pontili per lo sbarco dei passeggeri. La dogana è stata veloce, stranamente nessuna domanda ma solo foto e impronte digitali, prendiamo le valigie e le consegnamo ad un addetto vicino ad un altro nastro cento metri più avanti. Intanto esce il sole come se niente fosse accaduto, facciamo i controlli di sicurezza e ci dirigiamo al gate dove mangiamo una pizza da Sbarro prima del volo per San Francisco. Ottimo aeroporto quello di Charlotte, ben organizzato, code veloci e tutti i terminal sono raggiungibili a piedi senza i perditempo autobus. Il volo US Airways 705 effettuato con un A321 di pochi mesi parte in orario alle 18:13 e arriviamo a San Francisco poco dopo il tramonto, ritiriamo i bagagli e prendiamo il treno sopraelevato che porta ai vari terminal e ai parcheggi per prendere l’auto. Dopo una lunga coda alla Dollar ci danno una Chevrolet Captiva grigio metallizzato, nuovissima, con pochi chilometri. Arriviamo al nostro albergo Grand Hyatt San Francisco Union Square intorno alle 22, per risparmiare lasciamo l'auto al parcheggio sotto la piazza avendo un prezzo molto più basso rispetto al valet dell’hotel. L’albergo è nuovissimo, appena rinnovato, la hall è imponente e le camere sono perfette. Ho avuto la fortuna di avere una camera al piano 31 con una bellissima vista su Union Square soprattutto la sera.
Venerdì, 2 agosto 2013 - San Francisco
Dopo appena un anno eccomi nuovamente a San Francisco. Facciamo colazione da Starbucks e un giro a Union Square e Market Street e riusciamo finalmente a salire dopo un po’ di fila sui famosi Cable Car facendo la linea Powell/Hyde Line che secondo molti è la più bella. I biglietti si possono prendere direttamente a bordo (un po’ scomodo e problemi con il resto) o a uno stand vicino all’inizio della stazione di partenza di Powell Street. Vicino al capolinea del Cable Car c’è la fabbrica di cioccolato Ghirardelli dove si può comprare un gelato o delle tavolette di cioccolata ripiena molto buona anche per i gusti europei. Continuiamo per il caratteristico Fisherman’s Wharf passando per l’Hyde Street Pier (la visita delle bagnarole è ovviamente a pagamento) fino al Pier 39. Essendo ora di pranzo decidiamo di tornare indietro e attraversiamo San Francisco, passando per Nob Hill, fino ai dintorni dell’albergo dove mangiamo un panino al volo al McDonald’s. Nel pomeriggio prendiamo la macchina per arrivare alle Twin Peaks, bella la vista del piccolo skyline di San Francisco che si riesce ad ammirare completamente. Qui fa un freddo assurdo, c’è un vento fortissimo e nebbia fitta che comunque si dirada velocemente. In seguito ci spostiamo verso Alamo Square per vedere le Painted Ladies, un simbolo di San Francisco, dopo una passeggiata e qualche foto ci spostiamo verso Haight-Ashbury, il quartiere hippy, che non ci ha colpito particolarmente. Il pomeriggio trascorre passeggiando lungo Market Street per poi tornare vicino al Pier 39 dove abbiamo mangiato da Rainforest Cafe. Particolare il ristorante, l’interno su più piani è ben tematizzato da foresta pluviale con tanto di finti temporali. Abbiamo preso un menu completo con pollo, costolette, patatine fritte, insalata e qualcos’altro, in generale buono anche se forse troppo speziato il tutto, prezzo onesto sui 25/30$ a testa più mancia. Abbiamo proseguito verso il Golden Gate Bridge ma di sera è poco illuminato quindi subito in albergo.













Sabato, 3 agosto 2013 - San Francisco > Yosemite NP (Oakhurst)
Avendo un solo giorno disponibile per il parco naturale Yosemite lasciamo l’albergo presto dopo una veloce colazione. In auto da San Francisco per raggiungere la Valley impieghiamo poco più di 3 ore e mezza. La prima impressione con la Yosemite Valley è molto positiva e dopo un salto al Visitor Center facciamo il breve percorso che porta alle Yosemite Falls ovviamente senza una goccia d’acqua. Per spostarsi nel parco è consigliabile d’estate usare il semplice sistema di bus gratuiti per la difficoltà nel trovare parcheggio. Pranziamo con una pizza sufficiente al Curry Village e ci spostiamo verso il Vernal Falls Trail dove facciamo solo la prima parte del percorso. Prendiamo l’auto e ci fermiamo a due bellissimi punti panoramici lungo la Valley, il Valley Viewpoint e il Tunnel Viewpoint, a parer mio da non perdere. Quindi saliamo fino a Glacier Point dove si ha una magnifica vista di tutta la valle, l’area è abbastanza grande e ci sono diversi bei punti per una foto. E’ indubbiamente l’area del Yosemite che abbiamo preferito. Prima del tramonto prendiamo l’auto per andare in albergo al Best Western Plus Yosemite Gateway Inn, vicino a molti ristoranti e a catene di fast-food. L’albergo è sufficiente, bella la struttura ma le camere non proprio nuovissime.











Domenica, 4 agosto 2013 - Yosemite NP > Sequoia & Kings Canyon NP (Visalia)
In circa 2 ore di auto arriviamo all’ingresso nord del Sequoia & Kings Canyon. Dopo la visita del Visitor Center al Grant Grove Village andiamo a General Grant Grove dove abbiamo il primo incontro con le maestose sequoie. Nel percorso ad anello è possibile vedere tra le altre cose il General Grant Tree, il Fallen Monarch e le Twin Sisters. Lasciamo il Kings Canyon e andiamo verso il Sequoia, circa 40 minuti più a sud. Durante il percorso abbiamo avuto la fortuna di vedere il primo orso della giornata a pochi metri da noi impegnato a mangiare delle bacche rosse da un cespuglio. Ci fermiamo al Lodgepole Market dove è presente qualche comodo ristorante anche se solo d’estate. Nel pomeriggio visita alla maestosa sequoia, l’essere vivente più grande al mondo, il General Sherman Tree. La visita porta via tantissimo tempo in quanto i parcheggi vicino alla sequoia sono riservati ai disabili mentre gli altri sono molto lontani e collegati da lentissime navette. Dopo siamo andati a Moro Rock, un monolito di granito sul quale sono stati scavati 400 gradini (assolutamente non faticosi) per salire in cima e avere una vista magnifica del parco. Proseguiamo verso il Tunnel Log, un tunnel per auto scavato in una sequoia caduta, per la foto di rito. Agli inizi del novecento era difficoltoso rimuovere l’intero albero considerata la sua imponenza e quindi si è preferito tagliare solo lo spazio per attraversarla e liberare la strada. Prima di lasciare il parco, visita al Giant Forest Museum dove davanti all’ingresso si trova un’altra gigantesca sequoia, The Sentinel. Lungo la strada abbiamo potuto vedere un altro orso a distanza molto ravvicinata, scattiamo tante foto ma quasi tutte mosse. Lasciando il parco dall’uscita sud verso Visalia al lato della strada si può vedere il Tunnel Rock. Notte al Visalia Marriott at the Convention Center, camera standard e buona posizione nel centro della città.











Lunedì, 5 agosto 2013 - Visalia > Los Angeles > Anaheim
La mattina la spendiamo quasi interamente per lo spostamento di circa 3 e mezza verso Los Angeles, anche qui seconda volta quindi ci siamo limitati a vedere ciò che non eravamo riusciti lo scorso anno. La prima tappa è la Third Street Promenade piena di negozi per poi proseguire verso il boardwalk e la famosa spiaggia. In realtà era programmata la visita a Venice Beach che abbiamo preferito rimandare all’ultimo giorno a causa del brutto incidente avvenuto la sera prima che ha coinvolto una ragazza italiana. Nel pomeriggio avevo prenotato la visita al California Science Center per la visita dello Space Shuttle Endeavour. La visita, gratuita, è stata molto interessante soprattutto per l’intero padiglione a tema spaziale e l’enorme Space Shuttle fermo qui dall’autunno del 2012. Da vedere il video che mostra l’impresa per lo spostamento dell’Endeavour dall’aeroporto al museo. Visita al LA Live e alla Downtown passando per Union Station, entrambi niente d’imperdibile ma consiglio di trascorrerci un’oretta. La sera invece al Downtown Disney District e cena a buffet di ottima qualità al ristorante Storyteller's Cafe del Disney's Grand Californian Hotel. Si mangia bene e a volontà con circa 35$ a testa. Dormiamo per due notti all’Hyatt Regency Orange County, è una bella struttura, ben tenuta e con una hall enorme, anche se leggermente distante dai parchi Disney quindi bisogna spostarsi con l’auto.










CONTINUA...

Quest’anno come meta della vacanza estiva, dopo aver ipotizzato tantissimi luoghi diversi in tutto il mondo, abbiamo deciso di puntare sul sicuro e tornare negli Stati Uniti per la terza volta in tre anni dopo i due viaggi precedenti a est nel 2011 e a ovest nel 2012. Come al solito il viaggio si è rilevato all’altezza delle aspettative. La vacanza della durata di ben 27 giorni è iniziata in California per poi proseguire verso le fantastiche Hawaii e finendo a Chicago. Le tappe principali: San Francisco, Yosemite National Park (Oakhurst), Sequoia & Kings Canyon National Park (Visalia), Los Angeles (Anaheim), San Diego, Oahu (Honolulu), Kauai (Lihue), Maui (Wailea/Makena) e Chicago. Sono andato in viaggio con la famiglia composta da 4 persone, i miei genitori, io (17 anni) e mio fratello (13 anni).
Giovedì, 1 agosto 2013 - Roma > Charlotte > San Francisco
Arriviamo all’aeroporto di Roma Fiumicino dopo aver fatto colazione poco dopo le 8 del mattino per prendere il volo US Airways 721 per Charlotte delle 11:05. Dopo aver lasciato la macchina prendiamo la navetta che porta al Terminal 5 dell’aeroporto dedicato alle compagnie Americane e Israeliane, il terminal sembra piccolino e le norme di sicurezza sono molto più alte rispetto agli altri. Facciamo una prima coda per il controllo dei passaporti e qualche domanda (motivi del viaggio, soldi con se… solitamente vengono fatte dalla dogana direttamente negli USA) e proseguiamo per fare il check-in. Qui la coda per i banchi di US Airways è interminabile, riusciamo a uscire dopo più di un’ora e mezza quindi consiglio di fare il check-in online e poi consegnare solo i bagagli sul posto. Manca meno di un’ora al volo quindi corsa verso i controlli di sicurezza che fortunatamente non portano via molto tempo e subito dopo ci aspetta un altro autobus che porta in un’altra aerea del terminal dove ci imbarchiamo sull’aereo. Il volo parte addirittura con qualche minuto di anticipo, tutto perfetto se non per una turbolenza di media entità dopo l’Irlanda che ci fa sobbalzare per una decina di minuti. Mi permetto di elogiare questa compagnia che non si purtroppo contraddistingue per il buon nome, gli aerei A330-300 hanno interni nuovissimi finiti di rinnovare lo scorso anno con schermo personale nuovo e ampio che offre un’ottima disponibilità di film anche in italiano, musica e giochi. Il cibo è assolutamente nella norma, io non lo gradisco molto e preferisco comprare qualcosa in aeroporto prima dell’imbarco indipendentemente dalla compagnia. Unica pecca le hostess parecchio anziane e nessuna giovane (indubbiamente alcune passavano i 60) anche se abbastanza gentili e disponibili. Arriviamo a Charlotte in anticipo sotto una pioggia battente che ci costringe ad aspettare sulla pista circa mezz’ora perché era pericoloso a causa del forte vento far muovere i pontili per lo sbarco dei passeggeri. La dogana è stata veloce, stranamente nessuna domanda ma solo foto e impronte digitali, prendiamo le valigie e le consegnamo ad un addetto vicino ad un altro nastro cento metri più avanti. Intanto esce il sole come se niente fosse accaduto, facciamo i controlli di sicurezza e ci dirigiamo al gate dove mangiamo una pizza da Sbarro prima del volo per San Francisco. Ottimo aeroporto quello di Charlotte, ben organizzato, code veloci e tutti i terminal sono raggiungibili a piedi senza i perditempo autobus. Il volo US Airways 705 effettuato con un A321 di pochi mesi parte in orario alle 18:13 e arriviamo a San Francisco poco dopo il tramonto, ritiriamo i bagagli e prendiamo il treno sopraelevato che porta ai vari terminal e ai parcheggi per prendere l’auto. Dopo una lunga coda alla Dollar ci danno una Chevrolet Captiva grigio metallizzato, nuovissima, con pochi chilometri. Arriviamo al nostro albergo Grand Hyatt San Francisco Union Square intorno alle 22, per risparmiare lasciamo l'auto al parcheggio sotto la piazza avendo un prezzo molto più basso rispetto al valet dell’hotel. L’albergo è nuovissimo, appena rinnovato, la hall è imponente e le camere sono perfette. Ho avuto la fortuna di avere una camera al piano 31 con una bellissima vista su Union Square soprattutto la sera.
Venerdì, 2 agosto 2013 - San Francisco
Dopo appena un anno eccomi nuovamente a San Francisco. Facciamo colazione da Starbucks e un giro a Union Square e Market Street e riusciamo finalmente a salire dopo un po’ di fila sui famosi Cable Car facendo la linea Powell/Hyde Line che secondo molti è la più bella. I biglietti si possono prendere direttamente a bordo (un po’ scomodo e problemi con il resto) o a uno stand vicino all’inizio della stazione di partenza di Powell Street. Vicino al capolinea del Cable Car c’è la fabbrica di cioccolato Ghirardelli dove si può comprare un gelato o delle tavolette di cioccolata ripiena molto buona anche per i gusti europei. Continuiamo per il caratteristico Fisherman’s Wharf passando per l’Hyde Street Pier (la visita delle bagnarole è ovviamente a pagamento) fino al Pier 39. Essendo ora di pranzo decidiamo di tornare indietro e attraversiamo San Francisco, passando per Nob Hill, fino ai dintorni dell’albergo dove mangiamo un panino al volo al McDonald’s. Nel pomeriggio prendiamo la macchina per arrivare alle Twin Peaks, bella la vista del piccolo skyline di San Francisco che si riesce ad ammirare completamente. Qui fa un freddo assurdo, c’è un vento fortissimo e nebbia fitta che comunque si dirada velocemente. In seguito ci spostiamo verso Alamo Square per vedere le Painted Ladies, un simbolo di San Francisco, dopo una passeggiata e qualche foto ci spostiamo verso Haight-Ashbury, il quartiere hippy, che non ci ha colpito particolarmente. Il pomeriggio trascorre passeggiando lungo Market Street per poi tornare vicino al Pier 39 dove abbiamo mangiato da Rainforest Cafe. Particolare il ristorante, l’interno su più piani è ben tematizzato da foresta pluviale con tanto di finti temporali. Abbiamo preso un menu completo con pollo, costolette, patatine fritte, insalata e qualcos’altro, in generale buono anche se forse troppo speziato il tutto, prezzo onesto sui 25/30$ a testa più mancia. Abbiamo proseguito verso il Golden Gate Bridge ma di sera è poco illuminato quindi subito in albergo.













Sabato, 3 agosto 2013 - San Francisco > Yosemite NP (Oakhurst)
Avendo un solo giorno disponibile per il parco naturale Yosemite lasciamo l’albergo presto dopo una veloce colazione. In auto da San Francisco per raggiungere la Valley impieghiamo poco più di 3 ore e mezza. La prima impressione con la Yosemite Valley è molto positiva e dopo un salto al Visitor Center facciamo il breve percorso che porta alle Yosemite Falls ovviamente senza una goccia d’acqua. Per spostarsi nel parco è consigliabile d’estate usare il semplice sistema di bus gratuiti per la difficoltà nel trovare parcheggio. Pranziamo con una pizza sufficiente al Curry Village e ci spostiamo verso il Vernal Falls Trail dove facciamo solo la prima parte del percorso. Prendiamo l’auto e ci fermiamo a due bellissimi punti panoramici lungo la Valley, il Valley Viewpoint e il Tunnel Viewpoint, a parer mio da non perdere. Quindi saliamo fino a Glacier Point dove si ha una magnifica vista di tutta la valle, l’area è abbastanza grande e ci sono diversi bei punti per una foto. E’ indubbiamente l’area del Yosemite che abbiamo preferito. Prima del tramonto prendiamo l’auto per andare in albergo al Best Western Plus Yosemite Gateway Inn, vicino a molti ristoranti e a catene di fast-food. L’albergo è sufficiente, bella la struttura ma le camere non proprio nuovissime.











Domenica, 4 agosto 2013 - Yosemite NP > Sequoia & Kings Canyon NP (Visalia)
In circa 2 ore di auto arriviamo all’ingresso nord del Sequoia & Kings Canyon. Dopo la visita del Visitor Center al Grant Grove Village andiamo a General Grant Grove dove abbiamo il primo incontro con le maestose sequoie. Nel percorso ad anello è possibile vedere tra le altre cose il General Grant Tree, il Fallen Monarch e le Twin Sisters. Lasciamo il Kings Canyon e andiamo verso il Sequoia, circa 40 minuti più a sud. Durante il percorso abbiamo avuto la fortuna di vedere il primo orso della giornata a pochi metri da noi impegnato a mangiare delle bacche rosse da un cespuglio. Ci fermiamo al Lodgepole Market dove è presente qualche comodo ristorante anche se solo d’estate. Nel pomeriggio visita alla maestosa sequoia, l’essere vivente più grande al mondo, il General Sherman Tree. La visita porta via tantissimo tempo in quanto i parcheggi vicino alla sequoia sono riservati ai disabili mentre gli altri sono molto lontani e collegati da lentissime navette. Dopo siamo andati a Moro Rock, un monolito di granito sul quale sono stati scavati 400 gradini (assolutamente non faticosi) per salire in cima e avere una vista magnifica del parco. Proseguiamo verso il Tunnel Log, un tunnel per auto scavato in una sequoia caduta, per la foto di rito. Agli inizi del novecento era difficoltoso rimuovere l’intero albero considerata la sua imponenza e quindi si è preferito tagliare solo lo spazio per attraversarla e liberare la strada. Prima di lasciare il parco, visita al Giant Forest Museum dove davanti all’ingresso si trova un’altra gigantesca sequoia, The Sentinel. Lungo la strada abbiamo potuto vedere un altro orso a distanza molto ravvicinata, scattiamo tante foto ma quasi tutte mosse. Lasciando il parco dall’uscita sud verso Visalia al lato della strada si può vedere il Tunnel Rock. Notte al Visalia Marriott at the Convention Center, camera standard e buona posizione nel centro della città.











Lunedì, 5 agosto 2013 - Visalia > Los Angeles > Anaheim
La mattina la spendiamo quasi interamente per lo spostamento di circa 3 e mezza verso Los Angeles, anche qui seconda volta quindi ci siamo limitati a vedere ciò che non eravamo riusciti lo scorso anno. La prima tappa è la Third Street Promenade piena di negozi per poi proseguire verso il boardwalk e la famosa spiaggia. In realtà era programmata la visita a Venice Beach che abbiamo preferito rimandare all’ultimo giorno a causa del brutto incidente avvenuto la sera prima che ha coinvolto una ragazza italiana. Nel pomeriggio avevo prenotato la visita al California Science Center per la visita dello Space Shuttle Endeavour. La visita, gratuita, è stata molto interessante soprattutto per l’intero padiglione a tema spaziale e l’enorme Space Shuttle fermo qui dall’autunno del 2012. Da vedere il video che mostra l’impresa per lo spostamento dell’Endeavour dall’aeroporto al museo. Visita al LA Live e alla Downtown passando per Union Station, entrambi niente d’imperdibile ma consiglio di trascorrerci un’oretta. La sera invece al Downtown Disney District e cena a buffet di ottima qualità al ristorante Storyteller's Cafe del Disney's Grand Californian Hotel. Si mangia bene e a volontà con circa 35$ a testa. Dormiamo per due notti all’Hyatt Regency Orange County, è una bella struttura, ben tenuta e con una hall enorme, anche se leggermente distante dai parchi Disney quindi bisogna spostarsi con l’auto.










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