- lun giu 28, 2010 10:11 pm
#173613
Me lo ricordo come fosse ieri. Evitate i commenti, è un sogno, pertanto irrazionale:
Un uomo, per una manifestazione di acrobazie dell'aria si lancia da una parete rocciosa a circa tremila metri senza alcun paracadute.
Sopra di lui un elicottero che filmava le sue acrobazie dell'aria lo seguiva a pochi metri e le trasmetteva al porto dove doveva arrivare il tizio sano e salvo. Da questo elicottero, pendeva un lunghissimo elastico bianco, cavo al suo interno, una sorta di "cordone ombelicale" che serviva al tizio per aggrapparsi alla fine della caduta e salvarsi in tempo. Ovviamente l'elicottero (è un sogno!) scendeva alla stessa velocità del tizio che cadeva, in modo tale da dargli la possibilità di aggrapparsi alla corda.
Verso la fine, verso i 1000 metri circa, il tizio afferra la corda. Qui la visuale da terza persona diventa in prima persona. Quindi, afferro l'elastico e scivolando per moltissimi metri non riesco a fermarmi e perdo la presa. La folla al porto intanto sospira.
L'elicottero mi raggiunge nuovamente e riafferrando la corda dopo moltissimi metri ancora riesco a fermarmi, ma tutto ad un tratto uno strattone strano ha fatto staccare l'elastico dall'elicottero e l'ho visto scivolare più velocemente di me, sotto di me.
In quel momento il cuore era a 1000 perché sapevo che non potevo fare nulla per sopravvivere. In quel momento ero terrorizzato.
Ma poi, dopo qualche istante, ad una velocità sempre crescente e vedendo il cemento del porto che si avvicinava sempre di più, provai rassegnazione. La terribile rassegnazione, che mi ha turbato di più della paura una volta sveglio.
Come mi rendo conto che il terreno era quasi vicino... non sento nemmeno l'impatto perché esattamente ad un centimetro prima del cemento mi schianto e vedo tutto nero... (per qualche istante interminabile, in cui non pensavo veramente a nulla e non riuscivo a svegliarmi).
Mi "risveglio" sempre nel sogno di fianco al cadavere di questo tizio.
Ora la visuale era passata in terza persona.
Era letteralmente esploso, dalla bocca erano fuoriusciti i succhi gastrici e le budella erano completamente collassate uscendo da ogni foro del corpo ormai senza anima.
Di fianco c'era una folla che lo guardava e non poteva fare nulla perché ormai era morto.
Poi mi sono svegliato e per tutto il giorno non ho fatto altro che pensare a questo sogno.
Ormai... è passata già una settimana e il sogno non ha intenzione di scomparire nei miei ricordi lontani (forse perché non ho trovato quegli elementi comuni al sogno nella realtà dei giorni prima per darmi una spiegazione)
Oh poi a scriverlo sicuramente non vi fa capire cosa ho provato.. perché alla fine ognuno ha i suoi timori e le emozioni nel sogno non possono essere descritte di più, però... vi assicuro che mi sono svegliato con il panico addosso. E nella mia vita non mi era mai successo di provare panico (per fortuna).
Giacomo