Ciao, per interagire con noi registrati o accedi al forum. Se vuoi rimanere aggiornato

Condividi le Notizie trovate sul web, chiedi Consigli sui parchi o apri un Confronto tra di essi. Leggi le ultime notizie dai parchi di divertimento.
Avatar utente
Messaggio Da fabriz830
#132567 Marce, ordini, muffa e ansia
"Benvenuti nel Soviet Bunker"


WELCOME Back in the Ussr: un parco a tema, per quelli più ironici, uno psicodramma invece per chi, ripensando alla vita ai tempi del governo sovietico, non ci trova nulla di divertente. Provare per credere, dicono i creatori di una delle attrazioni più bizzarre d'Europa. Si chiama Back in the Ussr, proprio come la popolare canzone dei Beatles, ma non ha niente a che vedere con la balalaika e le belle donne. Basta allontanarsi 25 chilometri dalla città di Vilnius, la capitale della Lituania, e lasciarsi alle spalle la foresta di Nemencine. Chi vorrà spingersi fino a qui potrà vivere, in due ore e mezzo, un eccezionale viaggio nel tempo.

È il 1984, tra la neve e gli arbusti si nasconde uno dei tre bunker costruiti dal Partito comunista dell'Unione Sovietica come stazione televisiva di soccorso e avamposto di riparo per le truppe sovietiche in caso di attacco nucleare durante la Guerra Fredda.

Estremamente segreto, posizionato su due piani, uno a cinque metri sotto il livello della superficie terrestre, il bunker ospita oggi il "survival drama", una perfetta messa in scena simulata della vita in una delle ex repubbliche sovietiche prima dell'indipendenza.

Il progetto, realizzato da un gruppo di attori ed ex ufficiali diretti da Jonas Vaitkus, è l'atto di candidatura della città di Vilnius a Capitale europea della cultura 2009. Ma non solo. "L'intento - spiegano gli organizzatori - è di ricordare il passato, di mostrare ai più giovani, ma anche ai turisti, quanta strada ha fatto la Lituania in diciassette anni di indipendenza. Avete dimenticato come si viveva qui nel 1984? Non ne avete la più pallida idea? Venite a trovarci".

Ad aspettare i visitatori, o meglio i cittadini della Repubblica Socialista Sovietica della Lituania, come vengono chiamati coloro che decidono di intraprendere la visita, ci sono circa trenta militari dai volti tesi e dalle uniformi inamidate. Tra il suono ovattato della neve che cade e il ringhiare rabbioso dei cani, i partecipanti vengono scortati fino all'ingresso del bunker dove sono costretti a lasciare soldi, telefoni cellulari e macchine fotografiche e ad indossare delle logore tute da lavoro.

Si inizia con l'inno e l'alzabandiera: in fila e a ritmo di marcia scandito dalle voce dei militari il gruppo viene scortato fuori. Non importa se piove o se la temperatura è sotto lo zero. Non sono ammesse risate né battute e chi non è ancora entrato nel clima del bunker viene punito dai militari con una serie di flessioni da fare nel fango.

Da questo momento in poi si abbandona la luce del sole e si imboccano le scale che conducono i "cittadini" all'interno del sotterraneo, qui è prevista una lunga sezione di marcia che si interrompe solo quando i "si, signore" dei visitatori sono abbastanza convincenti per le orecchie del militare di turno. A questo punto tutti vengono disposti con il volto verso la parete e i cani alle loro spalle eseguono un'ultima ispezione prima del reale inizio del viaggio. Il bunker è pervaso da un forte odore di muffa e i cittadini sono costretti ad indossare vecchi modelli di maschere antigas. Meglio non mostrarsi ostile ai comandi dei militari: chi si rifiuta di indossare la maschera viene picchiato con una cintura in pelle. Gli altri vengono sottoposti ad un interrogatorio in pure stile KGB da un uomo barbuto che li accusa di essere in possesso di droga.
Marce, ordini, muffa e ansia "Benvenuti nel Soviet Bunker"

Dopo le violenze, gli interrogatori e le visite mediche i visitatori sono finalmente liberi. Ma il bunker riserva per loro ancora una sorpresa. Abbandonata la sala centrale, sul fondo di un lungo corridoio, si intravede una porta. I visitatori corrono verso l'uscita e cercano di aprirla ma improvvisamente si spengono le luci e si accendono le sirene. Resteranno lì, nel buio totale del bunker, per una decina di lunghi minuti prima di accedere all'ultima ala dell'edificio: il refettorio del soviet. Qui, prima di tornare alla vita reale, i cittadini saranno costretti a mangiare un tipico pasto sovietico in scatola, bagnato da un sorso di vodka pura, ma riceveranno anche un attestato di partecipazione e un souvenir originale dell'era sovietica.

Le prossime visite sono programmate per il 6 e per il 13 dicembre e possono essere prenotate sul sito che promuove il progetto. Il costo del biglietto di ingresso al bunker è di circa 50 euro e gli organizzatori ricordano che, per sperimentare la vita ai tempi del governo sovietico, è necessario essere in buona salute. Fisica e mentale.

(18 novembre 2008)

Immagine Immagine